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sabato, settembre 30, 2006

In dirittura d'arrivo....

Adesso c'è solo da aspettare.
Stefano Visinoni (in arte Diflot), terzo membro effettivo della Double Shot e traduttore di DEMO, è sceso da Bologna a Firenze, e dopo una puntatina dal "nume tutelare" Mauro Bruni di Comics & Dintorni, ed un pranzo a base di affettati misti, formaggio e vino di Artimino, abbiamo dato gli ultimi ritocchi a tutto quanto.

Alessio D'Uva, Lorenzo Corti, Stefano Visinoni e il vino di Artimino.

Controllate le traduzioni, scritte postfazione al volume e biografie degli autori, riletto attentamente il contratto.
Si va in stampa.

martedì, settembre 26, 2006

DEMO, la proposta originale (di Brian Wood)

A seguire trovate il progetto originale per la serie a fumetti DEMO, da me realizzata insieme alla disegnatrice BECKY Cloonan. Il testo originale, in nero, è stato scritto nel Dicembre del 2002, ed è rimasto invariato, se si escludono alcune correzioni sullo spelling, modifiche atte a ottenere una maggiore chiarezza e la rimozione di alcune informazioni personali.
Il commento, in grassetto, è stato realizzato nel Novembre del 2005.


- bri

DEMO
Un mensile di supereroi
Proposta per AIT/Planet Lar
© 2002 Brian Wood(con Becky Cloonan, previa approvazione )













Panoramica:
Proposta che si compone di 12 numeri prevelentemente autoconclusivi, DEMO segue ed esamina le esperienze di un gruppo di "mutanti" adolescenti o poco più, analizzando tematiche e ambientazioni decisamente non supereroistiche. (L'accezione Marvel del termine "mutante", utilizzata in sede di proposta, si riferisce alle anormalità che caratterizzano i personaggi. E' certamente influenzata dai mutanti Marvel, ma al tempo stesso è qualcosa di diverso. "Mutante" è il termine che utilizzo
per chiarire alcuni elementi in questa proposta, ma non sarà utilizzato negli script finali.)

Cronologicamente parlando, Iniziai a scriverla alla fine del 2002, più o meno nel periodo in cui stavo scrivendo Fight For Tomorrow e Pounded e realizzando le copertine per Global Frequency.
Per qualche ragione la concezione Marvel del "mutante" aveva ancora un certo fascino...
Avevo sul desktop un file di testo con tutte le idee che avrei utilizzato per la mia NYX, e volevo davvero trovare un modo per utilizzarle.



Demo?
DEMO è un titolo provvisorio (sono aperto a qualsiasi suggerimento possiate farmi dopo aver letto questo), inteso a descrivere una sorta di transizione, un punto d'inizio, il periodo di vita in cui i miei personaggi fanno i conti con sé stessi, dal momento in cui i loro "poteri" iniziano a influenzare i loro lavori, le loro vite, le loro relazioni sentimentali e le loro famiglie.
Come ogni altro giovane, le loro vite sono letteralmente delle demo, versioni funzionanti, ma preliminari, di quello che potrebbero diventare.

E poi trovo intrigante la parola "Demo" anche da un punto di vista visivo.

Le origini:

Avevo creato i concetti e i personaggi di questa serie nel periodo in cui scrivevo per la Marvel una proposta per la serie NYX (creata da Joe Quesada). In poche parole, NYX intendeva essere una versione "da strada" degli X-Men, nella quale la metafora razzismo-mutante veniva adattata al presente, sostituita dalla metafora classe-mutante. Trattava di giovani mutanti squatter, che cercavano di sopravvivere nella città di New York, a dispetto di poteri che spesso causavano loro problemi.

NYX mi avrebbe permesso di raccontare storie che non mi era stato permesso scrivere durante la mia gestione di GENERATION X, una serie di "supereroi adolescenti" estremamente convenzionale.
DEMO scavalca entrambi i concetti, inoltrandosi in un nuovo territorio. Si tratta, letteralmente, di tutte le storie che non ho potuto raccontare né in GEN X né in NYX.

Come dicevo, ero troppo affezionato a quelle idee inutilizzate, così, una volta iniziato DEMO, tutto il materiale inedito per NYX fu rielaborato pesantemente o semplicemente lanciato dalla finestra. In definitiva, il desiderio di lavorare su questo specifico sottogenere supereroistico (eroi adolescenti ribelli) non era probabilmente così forte come pensavo.



Formato:
Demo è concepito per capitalizzare sul look "supereroistico" (anche se, a tutti gli effetti, di supereroistico c'è solo il look), e sul formato abituale alla gran parte degli acquirenti di fumetti.
32 pagine in tutto, con un minimo di 24 pagine di storia per numero. Se raccolto, suggerisco 2 volumi da 6 numeri ciascuno. Anche un'edizione unica in un volume-mostro contenente tutti e 12 i numeri sarebbe interessante.

Avrei probabilmente accettato l'edizione in 2 volumi, ma avrei preferito di gran lunga il volume singolo. Era stato il mio progetto fin dall'inizio, budget permettendo, ripubblicare la serie in una sola raccolta. Nel periodo in cui scrivevo questo pezzo non conoscevo i piani editoriali di AIT riguardanti le serie mensili, così cercai di includere tutte le possibili opzioni.

Demo è suggerito come un albo a colori, altro "trucco" per invogliare il mercato e ottenere la maggior visibilità e il maggior numero di ordini possibile. La calorazione dovrebbe quindi essere perfetta, il meglio che si possa ottenere per non far liquidare l'albo sugli scaffali come "scialbo".

Ooops... Ho parlato di "trucchi"? :)

Di lì a poco, io e Becky decidemmo di fare a meno del colore. Ci piacciono i fumetti in B/N! Probabilmente, da un punto di vista finanziario, avrebbe uscciso la serie. Ma il concetto era di "travestire" il nostro fumetto indipendente in modo da renderlo appetibile a quell'audience che di solito non degna i fumetti in B/N di una seconda occhiata. Non avevo la minima idea di chi potesse davvero essere interessato a un fumetto come DEMO. Credevo di dover ricorrere a qualsiasi tipo di trucchetto per far emergere l'albo.

(preferisco un bel volume in b/n, con mezzitoni e una bella carta, simile a quello realizato per 100% di Paul Pope, come alternativa al colore)


Adesso si ragiona. Il mio desiderio segreto. Continuavo a ripetere che volevo un albo come Heavy Liquid, come 100%, e finalmente Larry si decise a spedire una copia di 100% alla tipografia per richiedere lo stesso tipo di carta.

Immagino DEMO come una serie di storie autoconclusive, con pochi crossover. I personaggi potrebbero riapparire, si potrebbe far riferimento ad eventi passati, ma si partirà dall'assunto che ogni lettore sia un nuovo lettore, e ogni numero sarà un buon punto d'inizio (e di fine). Sto anche pensando di mostrare su ogni copertina titolo e sottotitolo per primi, e solo in maniera secondaria il numero progressivo, per rendere ancora più chiaro il concetto.
Per intenderci, un numero potrebbe intitolarsi "DEMO: Strange Condition", diciamo, e da qualche parte sulla cover un minuscolo "N.5".

"Strange Condition"... La canzone di Peter Yorn? Bizzarro. Comunque, come sapete, l'idea dei titoli è stata scartata, mentre l'idea del personaggio ricorrente l'ho conservata per LOCAL.
Il concetto di storie autoconclusive mi intrigava troppo, nonostante il mio agente e l'editore insistessero per "riunire il cast" o fare un tredicesimo numero dove tutti si incontravano o roba del genere. A me sembrava che una simile proposta avrebbe totalmente annullato il concetto base di un progetto serie per cui avevamo passato 18 mesi d'inferno.

Chiaramente ci fu una buona risposta di pubblico a questo formato.

Solitamente, se ho bisogno di due albi per raccontare una storia, le opzioni si riducono a scrivere un arco di storie e specificare su Previews che si tratta di una storia che interrompe i numeri autoconclusivi, indicandolo anche sulla copertina dell'albo, o semplicemente fare un numero doppio.

Fortunatamente non l'ho mai fatto.

Per finire, sono assolutamente favorevole all'idea di farne un bimestrale, se tempo e budget dettano tale regola.


Come ultimo suggerimento, se vogliamo che i singoli albi abbiano qualche chance di sopravvivere nel mercato diretto, dovremmo stampare un massiccio numero delle stesse, in modo da renderle disponibili il più possibile per i riordini.


Molti fattori hanno contribuito a far funzionare la serie, ma questo è stato uno dei principali.










Becky Cloonan:
Becky visionerà il tutto, e se desidera, sarà accreditata come co-creatrice delle singole storie, dei personaggi e del titolo, questo se accetta di firmare per un minimo di 12 numeri. Qualsiasi introito sarà diviso tra noi al 50%.

Buffo, un "minimo" di 12 numeri. Credo volessi lasciare la porta aperta per eventuali altre mini di DEMO, pur ricordando di non aver più menzionato la cosa nella proposta.

Le Storie:
Come scrivevo sopra, i personaggi di DEMO sono giovani, nessuno più vecchio di 25 anni, diciamo, e tutti sono "mutanti". Ma non siamo in un mondo di oscuri (o scintillanti) supergruppi che svolazzano in giro.
Questo è il mondo reale, ed essenzialmente il mutante nel mondo reale non avrà l'aspetto di un supereroe.
Sarà il senzatetto all'angolo, quello che bofonchia di alieni e indossa un cappello di stagnola, visto che probabilmente PUO' DAVVERO UDIRE dei veri alieni, ma tutti lo liquidiamo come un povero matto.

Questo è un pò imbarazzante, devo dire. Questo tipo di idee fa molto "Generation X", e sospetto che se le ho inserite devo aver pensato che le avrei scritte, anche se non riesco a immaginarmi la cosa.

Potrebbe essere la teenager che va in overdose col valium di sua madre perché non può far rallentare i suoi pensieri a livelli "normali". E' il nerd del gruppetto musicale scolastico, quello col QI di 180, che compone come Mozart. E' il bullo violento, che degenera in una tremenda furia distruttiva e uccide un compagno, svegliandosi poi totalmente dimentico dell'accaduto. E' la giovane taccheggiatrice che realizza che la frustrante carica elettrica immagazzinata nel proprio corpo può cortocircuitare le targhette di sicurezza nei negozi d'abbigliamento.

Beh, la prima idea si trva in DEMO N.1, e l'ultima era una trovata che Dave Choe aveva pensato per NYX... Jubilee sarebbe diventata una irrefrenabile taccheggiatrice, usando i suoi poteri per rendere inutilizzabili i sistemi di sicurezza. Le altre idee... ugh, leggete il mio precedente commento. La mia unica difesa è che ho concepito queste idee (in grandi linee, visto che si tratta di idee usa e getta per una vecchia X-Serie.) tre anni fa.

Questi personaggi non hanno un Professore saggio a consigliarli, non hanno modelli di riferimento. Si nascondono dagli altri, cercando di far funzionare le loro relazioni. Cercano di non ferire gli altri, cercano di non morire.


Salve, Generation X!!! Cristo.

Poi ci sono i fortunati che hanno "poteri" eccezionali e non deleteri, che amano i loro corpi e quel che possono fare. Essere diversi può essere fottutamente figo in questo caso!

Altro tema toccato in DEMO N.1.

Sarà un fumetto indipendente, uno studio sui personaggi. E' una storia sulle persone, nient'altro. Un fumetti di supereroi senza supereroi.


Buffo come passassi di volta in volta dal cercare di vendere una scopiazzatura degli X-Men al proporre quel che poi è diventato DEMO.



(traduzione dall'originale: Alessio Landi)