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giovedì, febbraio 28, 2008

ROCK BOTTOM: recensioni

ecco una breve raccolta delle recensioni su ROCK BOTTOM apparse su internet e sulla carta stampata.

su Fumo di China n. 158 in edicola questo mese:


da comicus.it:

La DOUbLe SHOt, dopo prodotti decisamente lontani dalle atmosfere con tutine sgargianti, artigli adamantini o velocisti scarlatti, sembra fare un passo indietro, presentandoci un volume apparentemente fuori dal coro, in cui si narra la nascita di un nuovo eroe.

In realtà, Rock Bottom (qualcosa come “chiappe di pietra”, mai titolo fu più azzeccato) non ci presenta semplicemente un nuovo eroe in calzamaglia destinato ad ammaliarci con le sue mirabolanti future imprese. È bene essere chiari sin da subito perché Tommy, il protagonista di questa storia, non vedrà la fine della sua avventura. Sorpresa rovinata? Beh, avete mai visto una tragedia con che finisce bene?

Tommy non ha ricevuto un dono, non ha "gradi poteri da cui derivano grandi responsabilità": lui è uno regolare, uno che ama suonare il piano, con un divorzio in corso. Solo che, dall’oggi al domani, fa una scoperta poco piacevole: il suo corpo e i suoi organi si stanno pietrificando, portandolo verso una morte inesorabile quanto dolorosa.

La sua trasformazione, in realtà, è un pretesto con cui il bravo Joe Casey (tutto un altro scrittore rispetto a quando si occupava di mutanti) ci offre uno spaccato di contemporaneità.
In Rock Bottom, c’è il tempo di riflettere sulla condizione dell’uomo Tommy e della società in cui vive, dei meccanismi che la governano, delle logiche che spesso vanno contro i sentimenti e ad appannaggio degli interessi.

In un’ambientazione “clinica”, pulita, quasi da ospedale, suggerita dalle matite leggere e discrete di Charlie Adlard, Casey intesse una storia che è tragedia sin dall’inizio, ma senza scadere nel pietismo.
Anzi, Tommy, nella condizione fuori dall’ordinario in cui si trova, ha anche il tempo di redimersi, in un certo senso, grazie a un atto molto coraggioso, diventando così prima un vero eroe, poi un fenomeno da baraccone mediatico e infine… un monumento a sé stesso.

Ci piace? Bella trama, bei dialoghi, bei disegni… it rocks!

[by Matteo Mezzanotte]

da mangaforever:


Presentato in anteprima a Lucca Comics, Rock Bottom è una nuova interessantissima proposta della Double Shot, etichetta che si sta contraddistinguendo sempre più per la ricerca di proposte di qualità dal ricco panorama indipendente americano.

Conosciamo Joe Casey per le sue particolari interpretazioni supereroistiche degli X-Men o dei Wildcats, in cui l’autore ha esplorato il mondo delle corporazioni e dell’economia globalizzata come via per un nuovo ordine mondiale.

In Rock Bottom non troviamo niente di tutto questo, dal momento che abbiamo di fronte un bel racconto di vita, uno spaccato degli ultimi mesi della vita di un uomo qualunque afflitto da una malattia sconosciuta.
Tommy Dare è un trentacinquenne pianista jazz che ci viene presentato in un momento delicato della sua esistenza, il divorzio da sua moglie che l’ha lasciato perchè lui l'ha tradita e ha messo incinta la sua amante.

Scosso emotivamente, anche se da bravo “duro” almeno in apparenza non lo da a vedere, Tommy inizia a essere toccato anche fisicamente nel momento in cui la sua mano piano piano inizia a trasformarsi in roccia.
La degenerazione si estende successivamente al resto del suo corpo, impedendogli non solo di condurre una vita normale (e per un musicista è di per sè una bella botta) ma anche di compiere azioni basilari come camminare.
Le fasi dell’aggravamento sono segnate sia dalle ricerche e dalle analisi dei medici, che non riescono a spiegarsi una tale malattia, sia dagli incontri con le persone con cui Tommy ha ancora delle questioni aperte e che in un certo senso ha bisogno di chiudere: prima sua madre chiusa in una clinica a lunga degenza, poi la riesumazione della salma di suo padre morto anni prima, poi la sua amante e infine la sua ex-moglie.

Se questi incontri danno modo a Casey di approfondire il personaggio, mostrandocelo per quello che è, con i suoi pregi e i suoi difetti come ognuno di noi, c’è un evento che permette allo sceneggiatore di arricchire la storia con alcuni aspetti non proprio edificanti della società dei nostri giorni.
Dopo che Tommy salva la vita di un bambino che sta per essere investito, possiamo dire che tutti vogliono, letteralmente, un suo pezzo: i medici, per cui diventa una cavia e la porta per chissà che riconoscimenti di fronte alla comunità scientifica; l’amministrazione comunale della sua città natale, che vuole trasformare il suo cadavere in un’attrazione turistica; i media, per cui è la storia dell’anno, e la gente comune, che lo reclama come eroe.

Per fortuna che Tommy ha al suo fianco i suoi amici, che lo aiutano a compiere una meritata e gustosa beffa ai danni di quegli avvoltoi, e soprattutto a lasciare questo mondo in un ambiente meno triste di un letto d’ospedale...

Rock Bottom è un gran bel racconto che ha l’indubbio pregio di essere sì toccante, ma mai melodrammatico o stucchevole e visto il tema era una trappola in cui si poteva cadere facilmente per strappare una lacrima facile a noi lettori, o, peggio ancora, deprimerci in un modo fine a se stesso.

Casey scrive in maniera realistica, senza appunto calcare la mano sulla retorica di frasi ad effetto, mostrandoci un uomo comune che deve affrontare una malattia fuori dal comune.
Il finale è molto ben riuscito e secondo me è la conclusione migliore e la più auspicabile, da lettore, per come Casey ha deciso di impostare la sua storia.

Dal canto suo, Adlard illustra con grande classe il racconto: tavole in bianco e nero molto pulite e precise, in cui a farla da padrona solo le espressioni sui volti dei personaggi, puntuali a sottolineare quanto sta loro accadendo.

La confezione è buona, a partire dal rapporto qualità/prezzo; brossura resistente, grafica del volume essenziale perfettamente in linea con i toni della storia, adattamento dei testi scorrevole e appropriato.
Unici nei, ed è un peccato visto la cura generale, sono da un lato la mancanza di note biografiche sugli autori e dall’altro la scelta di una carta che lascia un po’ troppo intravedere tra una pagina e l’altra.

In definitiva, volume caldamente consigliato!

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